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  Cartina di Cassano

Storia di Cassano delle Murge  

Cassano delle Murge, con circa 12.500 abitanti, è situata a m. 341/474 s.l.m., a 29 Km. dal suo capoluogo, Bari. Si stende ai piedi del gradino superiore delle Murge in una posizione molto amena. Dalle sue colline più alte si gode un panorama inimitabile che abbraccia il Gargano e l'ampia conca della Valle d'Itria.

La sua particolare posizione geografica e la presenza di un meraviglioso bosco, "Mercadante", creato nel 1928 per risolvere il problema delle frane, ne ha fatto una delle zone predilette per l'agriturismo. La foresta "Mercadante", si estende per oltre milletrecento ettari di pini, cipressi e roverelle, dietro i quali è facile scorgere volpi, faine e donnole;

Le origini di Cassano sono antichissime e si fanno risalire alla civiltà romana. Ciò viene confermato da numerosi ritrovamenti archeologici, come il recente rinvenimento di un prezioso pavimento musivo del V secolo.

Centinaia di manufatti in pietra, pitture, vari oggetti trovati nelle grotte intorno alla cittadina ci raccontano di insediamenti preistorici. A causa della tipica conformazione territoriale delle zone carsiche, si trovano numerose grotte in tutto il circondario di Cassano. La più grande si trova a circa 3 Km. dall'agglomerato urbano ed è quella detta "di Cristo", scoperta nel XVII secolo. A due Km. a est troviamo la grave di "Pasciullo", profonda 180 metri e ancora da esplorare. A tre Km. a sud-est, sgorga una sorgente inesauribile chiamata "Pozzo di Conetto". La recente scoperta di un menhir, risalente a 2500-2000 anni a.C. conferma, tra l'altro, le antiche origini del borgo.

Le indagini storiche hanno accertato che anticamente Cassano fu abitata dagli Apuli che si stanziarono nella zona intorno all'anno 1000 a.C. e la cui civiltà era piuttosto progredita. Si dice che nel territorio cassanese fosse stato costruito un tempio dedicato al Dio bifronte Giano, nel luogo in cui oggi si trova la chiesa del SS. Crocifisso. Da questa circostanza sarebbe derivato il toponimo della città, "Casa Jani".

 Numerosi studiosi sostengono che nell'antichità Cassano appartenesse alla gente Cassia, alla quale sarebbe stata donata dopo le vittoriose campagne contro Taranto e per la conquista della Grecia. Nella seconda metà dell'XI secolo, il Duca di Puglia e Calabria, Roberto il Guiscardo, concesse questo borgo all'Arcivescovo di Bari. Dopo la fortificazione, avvenuta intorno alla metà del XIV secolo, appartenne ai Del Balzo, agli Acquaviva, Duchi di Bari, e in seguito ad altri feudatari.

All'epoca dell'eversione dei feudi, il borgo risultava intestato, come Principato, agli Ayerba-d'Aragona. Per distinguerla dalle numerose Cassano sparse sul territorio nazionale, il 14 Agosto 1862 il Consiglio Comunale deliberò la denominazione di Cassano delle Murge.

Cassano, oggi, è un attivissimo centro agricolo e commerciale, e anche se negli ultimi anni si è notevolmente sviluppata l'attività artigianale, soprattutto nel settore del tessile e abbigliamento, ormai gran parte della sua fortuna economica è legata al TURISMO. 

 L'antico e l'attuale stemma del Comune

Stemma di CassanoIl primo civico emblema di Cassano delle Murge, fu il leggendario Pellicano, il quale, secondo l'interpretazione allegorica del Medioevo, rappresenta la creatura che con immensi sacrifici, lacerandosi il petto, nutre i suoi piccoli col proprio sangue, indicando così la pietà, l'amore e la carità verso il prossimo.
 Stemma di Cassano
 Ciò si ricollega, nel simbolismo figurativo cristiano, nel quale il Pellicano rappresenta il Cristo immolatosi per la salvezza degli uomini, ovvero offertosi a loro, nell'Eucarestia, come nutrimento dell'anima.
Nel corso dei secoli lo stemma comunale ha subìto delle modifiche: al Pellicano fu aggiunta la Vergine Assunta in Cielo, coronata da Angioletti; nel 1805, con l'avvento degli anticlericali, disparve l'immagine della Madonna, rimanendovi solamente il Pellicano; con un decreto del 1818, invece, viene eliminato il Pellicano e sullo stemma, riappare l'effigie della Madonna, con ai lati San Nicola e San Rocco. Verso la metà dell'ottocento, riappare il Pellicano sopra l'effigie  della Madonna.
Finchè dal competente Ufficio della Consulta Araldica, su decreto del 1934 a firma del Capo del Governo e del Re d'Italia, si ottenne la definitiva restaurazione dello stemma (tutt'ora in vigore), che rappresenta la "Madonna dell'Assunta in cielo, leggermente posata sulle nubi e coronata da due angioletti".

Il Centro Storico

Nel centro storico si possono ammirare la sconsacrata medievale chiesetta di "Santa Maria dei Martiri" con abside; la suggestiva Cripta del Crocifisso; il romanico campanile della Chiesa Matrice; il neoclassico palazzetto Miani-Perotti (opera dell'architetto cassanese Vincenzo Ruffo, allievo dei celebri architetti Carlo Galli detto il " Bibiena " e Luigi Vanvitelli, l'autore della famosa Reggia di Caserta); la Torre Civica  con la Sede Municipale e la nuova Sala Consiliare; due torri superstiti della distrutta cinta muraria medievale ed alcune Cappelle secentesche.

Particolarmente suggestive e interessanti da visitare sono la Chiesa del S.S. Crocifisso e la Cappella sconsacrata di Santa Maria dei Martiri.

 LA CHIESA E LA ROMANICA CRIPTA DEL SS. CROCIFISSO

Fu edificata nel 1611, sotto il nome di "Santa Maria delle Palme", sopra una cripta molto suggestiva, con volte a crociera, (dedicata al SS. Crocifisso), probabilmente avanzo di costruzione romana che, stando alla tradizione, sarebbe sorta sulle rovine del Tempio di Giano, di cui sarebbe avanzato un cunicolo ivi esistente.



   LA SCONSACRATA CAPPELLA DI SANTA MARIA DEI MARTIRI

  Monumento Nazionale, la Cappella dei "Martiri", chiusa da una deliziosa minuscola abside, conserva lo stile medievale. Fu eretta nel 1348-50 a ridosso delle mura megalitiche di via "Porta La Croce" (ora via Carlo Chimienti). Sull'architrave della porta d'ingresso è tutt'ora visibile lo stemma dell'Arcivescovo di Bari, Bartolomeo Carafa (1347-1367), mentre sulla parte laterale sinistra dell'abside, anche se danneggiata, la minuscola scultura in pietra della "Vergine SS. dei Martiri".

 
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