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L'arresto cardiaco PDF Stampa E-mail
26-02-2010

L'arresto cardiaco è una disfunzione elettrica nella maggior parte dei pazienti, ed è anche un'insufficienza che riguarda la pompa nel 20% dei casi.

Esistono altre cause che provocano l'arresto cardiaco come lo shock circolatorio e le anomalie legate alla ventilazione respiratoria. L'insufficienza cardiaca e quella respiratoria unite insieme danno via all'arresto cardiaco.

La disfunzione elettrica rappresenta la causa più comune di morte improvvisa cardiaca. Da unire anche la fibrillazione ventricolare, che associata alla perdita di coordinazione nella contrazione consegue l'arresto circolatorio. Tra le altre cause che fanno parte dell'arresto cardiaco bisogna anche segnalare l'asistolia ovvero l'assenza di attività elettrica sull'elettro cardiogramma. Le cause sono molteplici: rottura della parete ventricolare e ischemia miocardia sono le principali.

I sintomi dell'arresto cardiaco comprendono: perdita di coscienza, respiro veloce seguito o da attimi di apnea, ipotensione arteriosa e assenza dei toni cardiaci. Bastano pochi minuti perché si sviluppi un'ipossia tissutale che causa gravi danni agli organi vitali.

I soggetti a rischio possono agire in via preventiva con l'impiando di un defibrillatore automatico.

Se l'arresto cardiaco avviene al di fuori di un ambito ospedaliero è necessario intervenire con manovre di rianimazione cardiopolmonare e procedere quanto prima alla defibrillazione.

 
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