I comportamenti a rischio |
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02-11-2009 |
Il rischio infettivo più temuto dai pazienti trasfusi è quello da Hiv, il virus responsabile dell'Aids, da Hbv, il virus responsabile dell'epatite B e da Hcv, il virus responsabile dell'epatite C. Oggi i test di laboratorio per la diagnosi di queste malattie sono estremamente sensibili e specifici e consentono di rilevare la presenza del virus nel sangue poco tempo dopo l'infezione: le nuove tecniche di biologia molecolare possono addirittura ricercare la presenza di frammenti dell'agente infettante nel sangue. Esiste tuttavia un piccolo lasso di tempo in cui il virus presente nell'organismo non è rilevabile dai test di laboratorio: è il cosiddetto "periodo di finestra diagnostica". E' proprio per ovviare a questo limite dei test che durante il colloquio tra il medico e il potenziale donatore deve essere attribuita particolare attenzione ad alcuni comportamenti considerati a maggior rischio come assunzione di sostanze stupefacenti, rapporti sessuali a rischio, rapporti sessuali o convivenza con soggetti positivi per epatite B, epatite C o Aids ma anche l'esecuzione di tatuaggi o piercing.
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