Archiviate le feste natalizie, sempre più italiani si ritrovano a letto con l'influenza: secondo gli ultimi dati raccolti dai medici sentinella della rete Influnet dell'Istituto superiore di sanità (Iss), relativi alla settimana dal 27 dicembre 2010 al 2 gennaio 2011, i casi sono arrivati a 227.400, contro i circa 163 mila della rilevazione precedente. Durante la cinquantaduesima settimana del 2010 - evidenzia l'Iss - 753 medici sentinella hanno inviato dati sulla frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell'incidenza totale è pari a 3,79 casi per mille assistiti (quindi 227.400 totali, considerando una popolazione di 60 milioni di italiani), mentre nella settimana precedente la stima registrava 2,72 casi per mille assistiti. Il maggior numero di casi è stato osservato nelle classi d'età di 0-4 e 5-14 anni: nella prima, l'incidenza è pari a 10,21 casi per mille assistiti (era di 8,79 la settimana precedente), nella seconda è pari a 7,92 (da 5,84). Nella fascia 15-64 anni si è arrivati a 3,19 da 2,16 e tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre a 1,20 casi per mille assistiti, da 0,73. L'incidenza totale pari a 3,79 casi per mille assistiti viene definita dall'Iss "lievemente superiore a quella osservata nelle precedenti stagioni influenzali, tranne in quella pandemica (2009-2010)". Quanto alle Regioni, le più 'toccate' dall'influenza sono il Piemonte (11,63) e la Liguria (6,71), le meno colpite sono invece Puglia (1,55) e Sardegna (1,75).

Per molti l'Epifania ha chiuso le ferie natalizie, mentre per i vacanzieri 'controcorrente' è tempo di montagna, di neve, sole, freddo e vento. Occhio alla salute della propria pelle, però, anche durante la stagione invernale: la neve riflette i raggi del sole 4 volte più della sabbia e ha effetti piuttosto aggressivi sulla nostra cute. La minore distanza dal sole e il conseguente aumento delle radiazioni, il freddo e il vento completano l'opera. Occorre quindi una buona crema solare per evitare le scottature e danni maggiori. Molti consumatori - sottolinea una nota l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) - utilizzano le creme tenute in cassetto dall'estate scorsa. Ma sono ancora efficaci? "E' bene sapere che anche le creme solari hanno una scadenza - evidenzia Primo Mastrantoni, segretario Aduc - e la legge prevede che, oltre all'elenco degli ingredienti, il produttore mostri anche la data di scadenza post-apertura. Le creme solari - spiega - sono costituite da una emulsione di grasso, acqua e filtro solare ed è proprio la presenza del grasso che pone il problema della durata delle creme, perché può rapidamente degradarsi, soprattutto se viene esposto al calore, e far perdere efficacia al prodotto". Prima di applicare la crema, dunque, fare bene attenzione alla data di scadenza.